
Micro-assessment: selezionare bene anche senza lunghi processi
Non tutte le aziende hanno il tempo o le risorse per affrontare processi di selezione lunghi e complessi.
Per le PMI e gli studi professionali, però, velocità non deve significare superficialità.
Il micro‑assessment è la soluzione: un insieme di strumenti rapidi ma strutturati, che permettono di valutare in modo efficace competenze e potenziale del candidato.

La leadership nei ruoli di middle management
Nelle PMI e negli studi professionali, il middle management riveste un ruolo centrale: è il ponte tra la direzione strategica e l’operatività quotidiana.
Chi ricopre queste posizioni non si limita a coordinare il lavoro: interpreta, adatta e mette in pratica le decisioni aziendali, assicurandosi che i team restino motivati e produttivi.

Employer Branding per le piccole e medie imprese: strategie a budget contenuto
Quando si parla di employer branding, molti pensano a campagne di marketing costose, grandi eventi o partnership di prestigio.
In realtà, anche le PMI e gli studi professionali possono costruire un’immagine aziendale forte e attrattiva senza disporre di budget elevati.
La chiave è lavorare in modo strategico e autentico, valorizzando ciò che rende unica l’azienda.

Dalla retention alla fidelizzazione: strategie per trattenere i migliori talenti
Trattenere i migliori professionisti non significa solo evitare che lascino l’azienda.
La vera sfida è trasformare la permanenza in un rapporto solido, motivante e reciprocamente vantaggioso: un processo che va oltre la “retention” e si traduce in fidelizzazione.
Per PMI e studi professionali, questa è una leva strategica per ridurre il turnover, proteggere il know‑how e mantenere alta la competitività.

Come il mercato del lavoro 2025 sta cambiando le aspettative dei candidati
Il mercato del lavoro è in costante evoluzione e, con esso, cambiano anche le priorità dei candidati.
Le PMI e gli studi professionali che vogliono attrarre e trattenere i migliori talenti devono conoscere queste nuove aspettative e adattare di conseguenza le proprie strategie di recruiting.
Il 2025 segna un’ulteriore accelerazione di trend già in atto negli ultimi anni.

Onboarding strategico: come integrare un nuovo talento nei primi 90 giorni
Un nuovo inserimento non si conclude con la firma del contratto. I primi 90 giorni sono il momento decisivo per trasformare un’assunzione in un successo duraturo.
Un onboarding strategico non serve solo a fornire informazioni pratiche: è il processo che aiuta il nuovo talento a sentirsi parte dell’azienda, a comprenderne la cultura e a iniziare a contribuire in modo concreto.

Active Sourcing: perché la ricerca proattiva è l’arma vincente per le PMI
Pubblicare un annuncio e attendere candidature può sembrare il metodo più semplice per avviare una selezione. Ma se l’obiettivo è trovare il professionista più adatto, soprattutto per ruoli strategici in una PMI o in uno studio professionale, questo approccio “passivo” non basta.
La maggior parte dei talenti migliori non è alla ricerca attiva di un nuovo lavoro: è già occupata, ma potrebbe essere aperta a valutare nuove opportunità se intercettata nel modo giusto. È qui che entra in gioco l’active sourcing.

Quanto costa davvero un errore di assunzione?
Ogni assunzione è un investimento. Quando però si sceglie il profilo sbagliato, i costi – economici, organizzativi e reputazionali – possono essere elevatissimi. Ma quanto impatta davvero un errore di selezione? E quali azioni possono evitarlo?

Perché i ruoli gestionali e operativi richiedono un recruiting specializzato
Nel mercato del lavoro attuale, trovare candidati è facile. Trovare quelli giusti è tutt’altra cosa, soprattutto quando si parla di ruoli gestionali e operativi. Queste figure non solo devono possedere competenze tecniche solide, ma devono anche sapersi muovere in contesti strutturati, interfacciarsi con più livelli aziendali e adattarsi alle specificità organizzative. Ecco perché un recruiting specializzato fa la differenza.
Come valutare il fit culturale in fase di selezione
Nella selezione del personale si parla spesso di competenze tecniche e risultati ottenuti. Ma c’è un elemento altrettanto cruciale, spesso sottovalutato: il fit culturale. In altre parole, quanto un candidato è realmente compatibile con i valori, lo stile e la visione dell’azienda in cui andrà a lavorare.
Valutare questo aspetto in modo efficace è ciò che permette non solo di inserire il profilo giusto, ma di farlo restare nel tempo.